Con il suo aspetto invitante che fa venire l’acquolina in bocca, il gelato mette d’accordo proprio tutti, grandi e piccini, senza differenza di età.
Sarà forse per la sua cremosità, per l’infinita varietà di gusti possibili o per il suo essere rinfrescante (tanto da essere considerato il dessert per eccellenza nei mesi più caldi, ma anche in quelli un po’ più freddi), che il gelato rappresenta un alimento che non conosce crisi e la
produzione di gelato, di conseguenza, non si ferma mai.
Tuttavia, spesso si è portati a credere che il binomio gelato - dieta sia destinato a non funzionare.
Per questo motivo il più delle volte chi desidera perdere un po’ di peso evita di consumare questo delizioso dessert.
Ma è davvero una rinuncia indispensabile? Ad un’analisi attenta - dal punto di vista nutrizionale e calorico - invece, emerge che il gelato è un alimento che può essere tranquillamente inserito all’interno di una dieta personalizzata.
Questo significa che il dietologo, dopo aver valutato le condizioni di salute e aver definito l’apporto calorico alimentare giornaliero del paziente, indicherà non solo il tipo di gelato più adatto, ma anche con quale frequenza consumarlo.
La composizione del gelato
Il gelato è un alimento con un buon contenuto di proteine (quelle delle uova e del latte), ricche di amminoacidi e facilmente digeribili. Sono poi presenti gli zuccheri, anch’essi a rapido assorbimento, e i lipidi provenienti dal latte o di origine vegetale. La presenza del latte produce anche un apporto di sali minerali e vitamine. Proprio per la compresenza di tutti questi elementi, il gelato si configura come un alimento equilibrato e che può essere inserito in uno schema dietetico.
Per quanto riguarda invece l’apporto calorico, una coppetta con due palline di gelato al gusto di cioccolato, crema o fiordilatte, apporta circa 180 chilocalorie. Diversamente se si opta per un cono, sempre con due palline ma alla frutta, l’apporto calorico sarà più basso, ovvero di circa 100 chilocalorie.
Dieta e gelato: quando il binomio funziona
Se si sta seguendo una dieta ipocalorica che mira alla perdita di peso, il gelato può essere un alimento da consumare come spuntino pomeridiano o come sostitutivo di uno dei due pasti. In quest’ultimo caso, è consigliabile scegliere un gelato piuttosto “ricco”, in modo che l’apporto calorico sia almeno pari a 300 calorie.
Se invece, si opta per un gelato a metà pomeriggio, meglio preferirne uno con un apporto calorico più basso, quindi alla frutta.
Il gelato può essere consumato anche da chi soffre di intolleranze alimentari come quella al lattosio, alle proteine del latte (caseina), al glutine. In questo caso, basta scegliere un gelato a base di frutta, privo di latte vaccino o in alternativa, composto con latte vegetale, come:
• il latte di soia;
• il latte di avena;
• il latte di riso;
• il latte di mandorle.
Il latte di mandorle ad esempio, è particolarmente nutriente perché ricco di calcio, omega 3 e proteine. Il latte di avena invece, ha un indice glicemico basso e contiene vitamine, calcio, proteine vegetali.
Si può quindi restare in forma e perdere peso, senza dover rinunciare al gusto unico del gelato. Seguendo i dovuti accorgimenti e le indicazioni del proprio dietologo, tutti (dai più piccoli ai più grandi) possono assaporare questo dessert.
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